Il territorio del Comune di Filiano è stato costantemente abitato dall’uomo, anche se con intensità diverse e per periodi più o meno lunghi sin dal Paleolitico (600 mila anni fa). Gli Aviglianesi, già da secoli, come tramandato dalla tradizione degli Osco-Sabelli, “vicatim vivebant in montibus” avevano iniziato la colonizzazione delle zone circostanti il nucleo urbano di Avigliano, di particolare interesse agricolo.
Età Moderna
Probabilmente dal 1440, in epoca aragonese, intensificandosi in epoca spagnola (1500 circa) e con l’impulso più marcato dopo il 1612 con l’apertura del feudo di Lagopesole ai coloni da parte del gestore Marcantonio Doria Del Carretto, ebbe inizio la vera costruzione di poveri tuguri o capanne, successivamente divenute i nuclei abitativi (casali) che oggi danno vita alle numerose contrade e frazioni del territorio di Filiano.
Le prime autorevoli testimonianze di tali insediamenti risalgono a cartografie del 1600. La crescita demografica dei centri ebbe un decisivo incremento a partire dal 1806, con la soppressione dei feudi e la progressiva intensificazione dell’agricoltura, condizionata dall’arrivo di nuove colture. Nel 1850, il territorio dei “coloni aviglianesi” poteva contare circa 5000 unità.
La denominazione di Filiano deriva dal soprannome dato alla famiglia Pace, che in quella zona possedeva numerose massariotte. Da alcuni documenti seicenteschi custoditi presso l’Archivio di Stato di Potenza e presso l’Archivio parrocchiale di Avigliano si evince l’esistenza di tale “Filiano di Pace”, cittadino di Avigliano vissuto a cavallo tra XVI e XVII secolo. Come accadeva comunemente all’epoca, un nome inconsueto, finiva per diventare il soprannome della persona che lo portava, e spesso veniva ereditato anche dai discendenti. Tra l’altro, ciò tornava particolarmente utile quando serviva a contraddistinguere tra loro i diversi ceppi di famiglie aventi lo stesso cognome. Ed è proprio ciò che accade ai successori dei “Filiano”, i quali, nell’ambito delle famiglie Pace, all’epoca già molto numerose, vengono identificati col soprannome di “Filiano”. I Pace-Filiano partecipano attivamente alla colonizzazione del feudo di Lagopesole da parte degli aviglianesi, promossa dai principi Doria, e prendono in fitto i terreni ubicati nelle adiacenze dell’attuale centro abitato, il quale, verso la metà del ‘700 aveva già assunto la denominazione di “Contrada delli Filiani”, ove erano concentrate le capanne e piccole masserie di Nicolò, Leonardo, Vito Donato, Pietro, Antonio, Giuseppe e Angelo Pace, soprannominati “Filiani”. Il soprannome “Filiani”, molto probabilmente era legato all’attività che questi coloni magistralmente effettuavano, deriverebbe dalla “filatura della lana”, che è direttamente conseguente all’allevamento degli ovini.
Nella prima metà dell’Ottocento nella contrada si stabiliscono anche altre famiglie, viene costruita la chiesa intitolata al S.S. Rosario (1830), ed essa si ingrandisce fino a raggiungere i 400 abitanti intorno al 1850, tanto da essere citata persino nel “Dizionario geografico-storico-statistico” di Achille Moltedo, edito nel 1858. L’affermarsi di “Filiano” come toponimo identificativo della principale frazione di Avigliano, finisce col sostituirsi definitivamente all’originario ruolo di soprannome della famiglia Pace, che, tuttavia, resiste per quasi tutto il corso dell’Ottocento. In quel secolo la borgata conosce un forte sviluppo, testimoniato dalla continua presenza in mappe catastali rappresentanti le proprietà di alcuni suoi cittadini, come, ad esempio, quelle delle “Aie di Pace” (1836).
Il Comune
Filiano fino al 1951 era frazione di Avigliano.
La causa di separazione di Filiano da Avigliano ha inizio nel 1948, quando alcuni maestri della locale scuola elementare si riuniscono dando vita ad un comitato promotore con a capo Angelo Raffaele Pace.
La resistenza
L’iniziativa incontra la forte resistenza di Avigliano che non intende perdere le tasse connesse all’essere Filiano una sua frazione.
Ma la “Gazzetta ufficiale” del 13 settembre 1951 recita: “Le frazioni di Filiano, Sterpito e Dragonetti del Comune di Avigliano sono costituite in Comune autonomo, con la circoscrizione territoriale risultante dalla pianta planimetrica e dalla relazione descrittiva dei confini annesse al presente decreto. Il Comune deve assumere la denominazione di 'Filiano'. Firmato Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica”.
Il 1° gennaio 1952 diviene Comune autonomo cessando così, dopo secoli, di far parte di quel vasto territorio della “nazione Aviglianese”, conservandone cultura e tradizione.