I giochi, d'altro canto, sono la "cartina di tornasole" di quelli che erano i sogni e le paure dei piccoli filianesi del passato.
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Tempo addietro, la maggior parte della giornata era dedicata al lavoro.
Anche i bambini, sia prima di entrare sia all'uscita da scuola, quando avevano la possibilità di frequentarla, dovevano svolgere il loro dovere in casa, all'orto, in campagna, col bestiame.
Eppure il tempo per giocare si trovava sempre.
I giocattoli erano pochissimi e, in genere, costruiti dagli stessi bambini magari con l'aiuto dei nonni che avevano più tempo da dedicargli.
I giochi tradizionali a Filiano erano interessanti, perché richiedevano particolari abilità motorie.
I giochi praticati erano molto semplici, impegnavano molto la creatività e la fantasia.
Erano giochi di gruppo, manuali ed erano fortemente socializzanti e formativi.
Testimonianze di questo tipo, troppo spesso sottovalutate, danno la misura della tipologia e del tenore della vita di allora, nonché dei valori - pochi ma ben radicati - che gli adulti intendevano trasmettere al mondo infantile.
I giochi, d'altro canto, sono la "cartina di tornasole" di quelli che erano i sogni e le paure dei piccoli filianesi del passato.
Nel complesso, conoscere e studiare le attività ludiche di una comunità significa - data l'indubbia importanza socio-antropologica che il gioco riveste - conoscere la "mentalità" di quella stessa comunità.