Nel 1999 è stato effettuato un importante rinvenimento archeologico nel territorio comunale di Filiano: si tratta di una pietra tombale risalente all’epoca romano-imperiale.
Raccogliendo la segnalazione del sig. Bochicchio Donato, proprietario del terreno del ritrovamento, ubicato nei pressi della fiumara di Inforchia, non molto distante dall’omonima frazione, chi scrive ha preso visione del reperto, richiedendo, poi, la consulenza di esperti di epigrafia latina, quali il dott. Angelo Mecca ed il prof. Andrea Favuzzi, docente presso l’Ateneo barese. Questi hanno trascritto e tradotto in lingua italiana il testo dell’epigrafe, aggiungendo così un importante tassello all’intricata vicenda storica del comprensorio della Valle di Vitalba durante l’epoca romano-imperiale, quando quei luoghi erano attraversati dalla via Erculea.
Il reperto consiste in una grossa lastra lapidea, leggermente bombata, di dimensioni: cm.98 x cm. 50, e cm. 38 di spessore, fungente da coperchio ad un sarcofago.
In superficie è scolpita la seguente iscrizione:
M.
[..] EREUTA DEXTRA ET VALE
RIUS ANICETUS VALERIO
ANICETO FILIO CARISSIMO
FECERUNT QUI VIXIT ANN. VIII
La traduzione del testo è: “Diis Manibus (Sacro agli dei romani) [..] Ereuta Dextra e Valerio Aniceto fecero (questa tomba) per il figlio carissimo Valerio Aniceto, che visse anni otto”.
Da un’accurata ricognizione nell’area circostante il ritrovamento, si è potuto osservare la presenza di numerosi materiali appartenenti a costruzioni probabilmente dello stesso periodo, prevalentemente in laterizio. Ciò lascia supporre l’esistenza di un insediamento la cui effettiva consistenza può essere rivelata soltanto con uno scavo archeologico sistematico.
(dall’archivio di Donato Imbrenda)