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Dragonetti

Dragonetti, la seconda frazione per numero di abitanti del Comune di Filiano; situata a 540 m s.l.m., sul versante SW della Pennata ai margini della vecchia Foresta di Lagopesole di Federico II, in posizione panoramica sulla Valle di Vitalba.

I primi insediamenti si devono, come per Scalera, alla presenza di contadini e pastori aviglianesi che, grazie alla concessione dei Doria, ottennero la possibilità di coltivare e rendere fertili terreni incolti.
L'assetto urbano, intensificatosi nel secondo dopoguerra, momento di particolare incremento demografico, arrestatosi con l'emigrazione degli anni '60 e '70, si è sviluppato intorno ad un nucleo di case edificate nel XIX sec. al disopra della odierna piazza Gramsci.
Da quel piccolo borgo, man mano, la odierna Frazione si è sviluppato a grappolo, fino ad espandersi lungo la strada provinciale che l’ attraversa.
L’Ente di Sviluppo, negli anni ‘50 del secolo scorso, effettuò degli interventi di urbanizzazione nell’ambito della riforma fondiaria, tra cui la costruzione della scuola elementare e della chiesa.
La scuola, demolita dopo il terremoto del 1980 è stata ricostruita sullo stesso sito, perdendo la funzione di scuola è diventata un edificio pubblico al servizio della comunità.
La chiesa, dedicata a S. Maria del Belvedere, che richiama il titolo del santuario di Oppido Lucano; costruita a cura dell'Ente di Sviluppo nel 1958, per assicurare l'assistenza religiosa agli assegnatari; ricostruita ed ampliata con l'aggiunta di un centro sociale, negli anni '90 del secolo scorso, nello stesso luogo in cui fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1980. Il terrazzo del centro sociale, cioè il piazzale che fiancheggia la chiesa, gode di una pregevole vista sulla valle sottostante.
Nella frazione sono presenti un ufficio postale e delle altre strutture che verranno utilizzate dal volontariato.
Di particolare interesse sono le numerosi sorgenti che alimentano fontane-lavatoi, realizzate dalle maestranze locali con pietre del posto ben scalpellate.
Da vedere, la sorgente della piazza Gramsci, che è raggiungibile percorrendo il breve tunnel che dalla fontana-lavatoio sottostante la piazza, conduce ad essa e si presenta con il tetto a volta e con tre vasche di raccolta e decantazione di cui una, quella più in fondo, raggiungibile da un piccolo corridoio che costeggia le altre due è la sorgente, dove, dal pavimento sgorge l’acqua insieme a bolle d’aria, creando un ambiente  ed un’atmosfera molto particolare.
Da assaggiare, invece è quella di c.da Monaco di acqua sulfurea dalle proprietà “terapeutiche”.