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Grande attenzione nella tradizione del popolo filianese hanno rivestito le feste religiose e la conseguente visita dei Santi ai loro santuari.
Una grande devozione lega i filianesi alla Madonna del Carmine (16 luglio).
In quel giorno tutte le attività lavorative si fermavano e la gente si recava ad Avigliano per accompagnare in processione la statua della Madonna portata a spalla sul monte dove si fermerà per due mesi.
Per tutta la durata di permanenza della statua al monte dai vari casali e frazioni si organizzavano pellegrinaggi al santuario per “bisità Maria”, tante volte a piedi.
Caratteristica particolare di questa processione è la presenza dei “cint”, altarini ricoperti di candele, spighe di grano o fiori di stoffa, realizzati come espressione “votive”, di “grazie” chieste e ricevute dalla Madonna.
Gli abitanti delle vallate ai piedi del Monte Carmine erano soliti dire che quella era la loro festa più grande che pure i “turchi” (sinonimo di non credenti e quindi musulmani) la rispettavano.
Nell’animo di questa gente era anche molto forte la devozione ad alcuni Santi e santuari.
Si recavano, spesso a piedi o a cavallo di muli, al Santuario di Ripacandida il 7 agosto, festa di San Donato, ad Atella il 13 dicembre, festa di Santa Lucia, e il 15 Agosto a Pierno, Santuario della Madonna dell’Assunta.
Ogni qualvolta si recavano in pellegrinaggio portavano con se il pranzo che consumavano lungo i pendii boscosi dei vari santuari in gruppi di conoscenti o mescolandosi ad estranei rendendo visibile quel senso di solidarietà umana presente nell’animo di questa gente.