Grazie al contributo di:

novità agenda

2012 2018 acermontis affascinatura Agromonte alcol alzheimer amicizia anagrafe canina Angelo Raffaele Pace Aniello Ertico Anna Oxa Anna Rivelli Annamaria Corbo annessione anniversario ANSPI Antonio Bavusi antonio guastamacchia Antonio Salerno Antonio Saluzzi APT Basilicata archeologia area di sosta area picnic arte articolo ArtPerformance assemblea assessore Aurelio Pace autonomia comunale AVIS Filiano Banda Osiris banner Basilicata Basilicata Wiki bastoncini di carta befana beneficenza biblioteca bici bilancio biscotto borghi bosco brigantaggio bullismo caccia al tesoro caduti calcio calendario camper campo da tennis campo di calcetto campo scuola campo sportivo cani Cantariedd capitale carabinieri caravan Carmen Pafundi Carmen Salvatore Carmen Santarsiero Carmine Cianciarulo Carmine Crocco Carnevale celiachia cena cerimonia Chiesa S. Giuseppe chitarra cimitero Cine Foto Gruosso cipresso calvo commemorazione Comune di Filiano concorso fotografico concorso presepe consiglio comunale Consorzio Pro Loco Consorzio Pro Loco Marmo-Melandro-Basento-Camastra contributo ConTurBand convegno corso corso di dizione costituzione Crescenzia Lucia Cristina Greco Cristo morto CROB Rionero Croce Rossa Italiana cucia Cultura De Ruggieri decennale dialetto dieta Dino Rosa disabilità dislessia dizione Domenico Gruosso don Mariano Spera Donatantonio Martinelli Donatella Oppido Donato Imbrenda donne donne lucane Dragon Folk Dragonetti E...state a Filiano educazione micologica Elena Musci elezioni enogastronomia equitazione escursione escursionismo estate estate a filiano estate ragazzi estrazioni petrolifere etica Fabio Amendolara facebook favole favole a merenda Ferragosto Festa del Libro Festa della Donna Festa della Musica Festa Patronale Fiabe lucane Filiano Filiano Music Live fionda flash mob focaccia Fondazione Porta Coeli Fondazione Porta Coeli Forenza formaggio Forum C63 foto fotografia Francesco Cappiello Francesco Cioffredi Francesco D'Adamo Francesco Ranaldi Francesco Santoro Franco Sabia frittata fumetti fumetto funghi furcedda fustulutat Gesù Gianluca Lagrotta Gianni Rodari Ginestra giochi giochi tradizionali giornalismo d'inchiesta Giornata regionale Pro Loco giovani Giovanni Lettieri Giuseppe Lupo Giuseppe Nella Giuseppe Palumbo Giusi Macchia Gruosso Domenico GSLG handicap I Pisconi i tind'l il castello il ragno Illaria Moscardi importanza della vita internet Iscalunga Istituto Comprensivo Kaotic Souls karate l'arca la furmicula laboratorio creativo Lacerenza Domenico Lacerenza Mariantonietta Lagopesole latticini Lavello Lavieri edizioni leggi razziali lettura Lisa Romualdi logo Loredana Albano Lu Muzz'c lu panar lu prime muzz'c lu strumele lucanum Lucia Crescenzia Lucia Santarsiero Luciano Colucci Luisa Cherubini maiale mammella manovre di disostruzione Mara Sabia Maratea maratona Maria Ad Nives Coviello Maria S.S. del Rosario Maria Santarsiero Maria SS. del Belvedere Matera matera2019 Maurizio Picariello mazza a ppicule medioevo memoria menopausa mesolitico Michele Miglionico micologia mietitore Mirko Gisonte Monte Caruso Montescaglioso mostra di pittura mostra fotografica museo Museo Carpini Museo Civico Antiquarium Musica dal vivo musica popolare Natale natura neolitico Nicola Martinelli nonni notturno Nur ocra Officine Popolari Lucane OLA OPAC orchidea ordinanza organo a canne Padre Pio pala lignea palmenti Pancrazio Toscano Paola Nicolini Paola Russo parcheggio Parrocchia "Maria SS. del Rosario" Pasqua Pasquale Pace passeggiata Passione di Cristo pasta Patrizia Del Puente pecorino periodici petrolio picnic Pietro Dommarco Pignola Pino Gallo pisconi pittura pitture rupestri poema poesia Pompa Raffaele pranzo preistoria Premio UNPLI presentazione libro presepe presepe vivente prevenzione alcol Prima che tutto accadesse privacy Pro Loco Pro Loco Filiano pubblicazione pubblicità quadri plastici Quaresima quotidiani raccolta differenziata Raffaele Pellegrino rassegna stampa re chinghe prete religione Renato Ciavola restauro ricerca libri rinvio Rionero riparo ranaldi riserve antropologiche Roberto Cammarelle Rocco De Rosa Rocco Franciosa Rocco Mancuso Rocco Scotellaro Sagra salsiccia santuari saperebas Saveria Catena SBN Scala 40 Scalera scinnandíne scuola scuola dell'infanzia scuola primaria scuola secondaria Sebina segui le tracce Servizio Bibliotecario Nazionale servizio civile shoah sicurezza sindaco solidarietà Sorgente Imperatrice sorgenti Spacciaboschi sponsor sport staccia storia strazzata Tania Lacriola tarantolati telefono tendostruttura testimonianza Tex Willer tintle tiroide tombolata torneo di scopa Touring Club Italiano tozzamuro tradizioni tratturi trekking tressette tumore tumore alla mammella Tuppo dei Sassi turismo Unibas Unicef UNPLI Unpli Basilicata uova uovo Via Crucis via lucis video vino Vitalba Calcio Vito Bochicchio Vito Filippi Vito Sabia vivente volontari del soccorso Walter Carretta web Wiki Loves Basilicata Zétema zucchine zumba

Quanto resta, oggi, del patrimonio tradizionale della nostra società rurale?

Sono questi gli ultimi echi d’un vecchio mondo, cui noi già diciamo addio per sempre, son gli ultimi ricordi di tempi, ch’eran pure sì belli nella loro semplicità e nelle loro costumanze gioconde e pittoresche. La vita, sfrondata delle antiche illusioni ed abitudini, si fa seria e monotona, e a noi, figli del secolo delle macchine e del materialismo, non resta che un vuoto, un «desiderio vano di bellezza antica».”, così significava lo storico maceratese Domenico Spadoni nel 1899.

Al pensiero dello Spadoni fa eco l’antropologo Ernesto De Martino che agli inizi degli anni ’50 scriveva: “L’attuale risveglio di interessi per la vita culturale tradizionale delle classi popolari ha bisogno di essere ancora metodologicamente fondato, e di giustificarsi in modo serio e persuasivo di fronte alla cultura nazionale. Perché, oggi, dobbiamo raccogliere il nostro «folklore», o, come direi meglio, il nostro materiale etnologico nazionale? Perché dobbiamo studiarlo?”.

La risposta. Dobbiamo raccogliere il nostro «folklore» perché il patrimonio culturale della società rurale agricola e contadina, con la scomparsa degli ultimi depositari di quanto resta del suo patrimonio originario, non sparisca nel nulla. Dobbiamo raccogliere quel patrimonio perché possa essere consegnato alla storia dell’uomo, studiarlo perché è l’unico modo per penetrarlo e intenderlo ed è l’unico modo corretto d’approccio per chi non ha vissuto la cultura popolare dal di dentro quand’essa era ancora pienamente vigente.

Però, avvertiva De Martino, “il folklore non è solo tradizione, memoria presente del passato, ma contiene anche motivi progressivi, vivaci riflessi delle aspirazioni attuali del mondo popolare, e accenni e indicazioni verso il futuro”. Se la spinta verso il futuro viene meno, anche la tradizione perde valore e significato, resta la pura coreografia, che non è folklore, resta un rito che, persi gli agganci con il mito, non rende più ragione del suo senso o resta un mito che, senza più tradursi in rito, diventa insignificante.
 

"

L’Associazione Pro Loco di Filiano, nel riproporre annualmente “Lu Muzz’c - Giornata tipica del mietitore” nell’ambito delle manifestazioni agostane, intende assumersi il (meritevole!) compito di riattribuire al «folklore» il suo significato originario ed il suo autentico valore.

"

Nella civiltà rurale non esisteva altra alternativa di lavoro per i giovani che, in massa, perpetuavano quello paterno. Le giornate lavorative e le stagioni scorrevano secondo un ritmo collaudato addirittura da secoli. Tra le cadenze più importanti vi era quella della mietitura del grano. “Lu Muzz’c - Giornata del mietitore” è una manifestazione nata perché la memoria non si perda e i giovani possano conoscere e ricordare l'immane fatica della mietitura, riproponendo le tradizioni che l'accompagnavano.

L’ars culinaria è un ottimo strumento per scoprire, apprezzare e godere la complessa realtà rurale in una dimensione aldilà del tempo. Ricette e piccoli segreti nascondono le lunghe e sacrali preparazioni legate alla lavorazione delle materie prime o agli eventi vissuti dalla comunità. L’antico calendario agrario, segnando l’alternarsi delle stagioni, gestisce i ritmi lavorativi dei campi, in tal modo genera momenti singolari di aggregazione sociale che si concretizzano generalmente in “eccessi culinari”. Durante la mietitura il contadino ha il “diritto” di mangiare sei/sette volte accompagnando ogni singolo pasto con abbondante vino. I sapori antichi pertanto richiamano concetti legati alla tradizione e all'originalità, sinonimi di una grande ricchezza culturale.

L’Associazione Pro Loco di Filiano ha voluto tributare un omaggio alla figura del mietitore, lavoratore strenuo e instancabile, con una manifestazione eno-gastronomica che è l’emblema di questo lavoro.  

Lu Muzz’c – manifestazione nata da un’idea dell'ex presidente della Pro Loco di Filiano, sig. Paolo Spera – rappresenta una iniziativa di grande notorietà e successo che coinvolge un po’ tutti gli abitanti del paese. Lungo le vie del corso principale del paese si realizza un percorso eno-gastronomico - rappresentato da sette postazioni per simboleggiare le fasi che scandivano l’attività giornaliera dei mietitori – all’interno del quale sarà possibile degustare le stesse pietanze che il mietitore consumava dall’alba al tramonto.

La mietitura iniziava alle quattro e trenta circa, prima del sorgere del sole, con il primo pasto, lu cantariedd (pane bagnato con vino e cipolla).

Secondo tradizione, verso le sette/otto del mattino vi era la colazione, la luata ‘r secch, con la ciambotta (patate, zucchine, verdure, e altro ancora).

Alle dieci e trenta seguiva uno spuntino, lu prime muzz’c, con un pezzo di pecorino, pane e uovo sodo.

Poche ore più tardi, intorno alle dodici/tredici, era la volta del pranzo principale, lu ‘dinn, con pasta di casa con sugo di salsiccia.

Alle sedici e trenta, si consumava la murenn’a (frittata), seguita, al calare della sera, verso le diciannove e trenta, da la calata ‘r lu sole (biscotto e un bicchiere di vino).

Il lavoro si protraeva spesso sino a notte inoltrata e, allora, verso le ventuno, ventuno e trenta, vi era l'ultimo pasto della giornata con pane e affettati.

Il visitatore acquistando un biglietto d’ingresso potrà fruire del vino e delle cibarie offerte in ciascuno dei sette stand predisposti.

Filiano è pronto ad accogliere numerosi ospiti con varie portate tipiche legate alla tradizione culinaria locale allo scopo di stimolare e deliziare i loro sensi. Lungo il corso a stregare il pubblico le note travolgenti della musica popolare con giovani organettisti locali e in piazza musica liscio per chi desidera ballare. Musica e libagioni fino a notte fonda: perché il piacere deve essere lento, atteso e lentamente consumato. Nel mangiare come in amore.